Marisa Fiumano

Non c'è desiderio, di uomo, di donna, senza asimmetria di posizioni. La necessità di questa disparità, testimoniata dalla clinica, urta contro l'ideologia egualitaria delle nostre società alla ricerca di uguaglianze e di un benessere condiviso. Il desiderio, invece, si nutre di asprezze, di difficoltà e di divieti. Da qui il problema di accordare la logica del desiderio con le rivendicazioni e l'ideologia di un'epoca. A differenza di quanto accadeva ai tempi di Freud oggi non c'è più rimozione sessuale e quindi divieto, condizione del desiderio sessuale. Quest'assenza di interdizione è connessa al declino di una funzione regolatrice centrale che Lacan ha chiamato Nome del Padre.
Tra clinica e sociale il testo esplora le aporie del desiderio nella nostra contemporaneità.

Contributi di M. Fiumanò, J.-P. Hiltenbrand, J.-L. Cacciali, J.-L. Chassaing,
R. Miletto, F. Gambini,
A. Hamad, L. Russo, C. Leccardi, Ch. Lacôte, F. Rey, M. T. Maiocchi,
M. Barbuto, M. Drazien, J.-J. Tyszler, Ch. Melman

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